Questo mese parliamo di arte e cultura. Dopo aver parlato di Firenze e delle sue chicche insieme ad Elisa di @elaizatour – sprone anche per qualche weekend lento ora che siamo in riapertura – oggi parliamo di cultura sexy sui social con Alice Solfanelli.

Cultura Sexy: un profilo per chi ama l’arte

“Ciao Wonderland. Sono Alice e credo di essere sempre stata in sintonia con il mondo dell’arte. Sin da bambina sono sempre stata estremamente creativa. Giocavo con ciò che mi ritrovavo davanti e costruivo mondi interi fatti solo di creatività. Forse devo ringraziare i miei genitori che mi hanno regalato tanti pennarelli e tante costruzioni LEGO, piuttosto che giocattoli già preconfezionati. Grazie a questa mia infanzia felice e costruttiva ho sviluppato un interesse massivo per tutto quello che riguarda il lato creativo della vita e quindi anche per l’arte.”

Non a caso Alice sceglie poi il Liceo artistico ed è li che matura la sua conoscenza delle opere ed inizia a vedere l’arte con occhi diversi.

“La cultura è sexy. C’è poco da dire. Ho capito sin da subito che avrei voluto lavorare nel mondo dell’arte perché è un ambiente che mi fa stare bene e mi fa sentire bella. Dopo il liceo ho proseguito all’Accademia delle Belle Arti di Firenze e qui le mie conoscenze teoriche si sono ampliate. Non solo, ho iniziato a vedere l’arte in maniera più intima: un mondo fatto di emozioni raccontate attraverso le espressioni artistiche.”

Alice ha capito che l’arte è un linguaggio unico che può trasmettere molto anche a chi non ci si avvicina per passione.

Dopo aver conseguito la Laurea Magistrale in didattica e comunicazione dell’arte nasce il suo progetto social dedicato appunto alla cultura sexy. Un profilo Instagram (@alli_lalice) che coinvolge tantissimi utenti amanti dell’arte e mostra le opere sotto un’ottica diversa.

cultura è sexy logo
Ecco il logo de La Cultura è Sexy di Alice.

“Lotto da anni per diventare insegnante. Considerando però la situazione in cui il nostro Stato verte in merito di insegnamento e cultura, non potevo limitarmi ad aspettare una cattedra che arriverà, ma con i suoi tempi. Il progetto social mi ha aiutata a mantenere viva la mia passione e a condividerla con altre persone al di là dello schermo dello smartphone.”

Cultura Sexy = Approccio Social all’arte

Alice è arrivata all’approccio con i social quasi per gioco. “All’inizio usavo Instagram per divertimento, poi ho pensato che fosse una realtà molto creativa che mi dava modo di mettere in pratica alcune mie abilità, come la fotografia o la grafica. Verso la fine del primo lockdown ho capito il reale potenziale di questo strumento, ovvero raccontare storie.”

I social sono diventati infatti non solo un modo per vendere e/o mostrare se stessi e le proprie vite, ma anche una vera e propria valvola di sfogo per tutti coloro che avrebbero voglia di viaggiare, muoversi e conoscere.

“Guardandomi intorno provavo una grande tristezza per tutte quelle realtà culturali che stavano davvero soffrendo per questa situazione. Viviamo in Italia e, dammi della nazionalista o della patriottica, ma lo considero uno dei Paesi più belli del mondo. Abbiamo veramente molto da offrire ed è un peccato che chi ci abita non si renda conto della bellezza che ha dintorno.”

Sono d’accordo. Lo scrivo spesso. Non si parla solo di arte. Il fatto è che questa situazione avrebbe dovuto incentivare ogni italiano a visitare l’Italia, invece non si fa altro che pensare a quando potremo riprendere un aereo.

“Infatti! C’è davvero tanto da scoprire! Per questo ho deciso di avviare il progetto della cultura sexy su Instagram. Tutti dovremmo fare uno sforzo per mostrare il valore di ciò che abbiamo. Ho proprio pensato: come faccio a trasformare ciò che mi piace in un lavoro? Qual è la cosa per cui sono disposta ad investire in modo da farla bene e volentieri? La risposta è stata parlare di arte, cultura e turismo.”

Alice da allora dà rilievo alle realtà culturali e artistiche, legandole a possibilità di turismo sostenibile. C’è voluto sicuramente molto studio e molta preparazione per capire come realizzare il suo obiettivo, ma alla fine è chiaro da come gestisce i suoi social che la sua strategia funziona e comunica.

L’esperienza di connesse e del museo virtuale

Alice è stata ospite durante la terza edizione di #connesse di Giulia del Rosso, il format in cui donne social fanno rete e parlano di come utilizzare i social network per promuovere i loro progetti.

In quella sede si è parlato anche di Museo Virtuale. Lo avevo chiesto anche ad Elisa e anche Alice sembra essere d’accordo con l’idea che dopo il Covid, digitale e realtà coabiteranno e faranno dell’arte uno strumento privilegiato.

“Arte e social sono un connubio fantastico. Il digitale ormai è diventata una piattaforma privilegiata e l’arte, che da sempre ha trovato il modo di inserirsi nella società con tutti i suoi mutamenti, non poteva non vincere su questo nuovo mezzo di comunicazione. Molti artisti e musei stanno utilizzando i social in maniera molto intelligente e molti profili come il mio divulgano l’arte rendendola accessibile a tutti.”

cultura è sexy
A cosa serve la cultura? Con il suo profilo La cultura è sexy Alice riesce a mostrare l’arte sotto una luce meno snob e alla portata di tutti. Un vero e proprio linguaggio univoco.

L’arte con i social diventa di tutti e poter avere il museo a portata di schermo nelle proprie case è una grande cosa, ma la verità è che vedere le opere dal vivo non ha prezzo.

“L’arte ci racconta veramente. Racconta chi siamo, quello che proviamo e adesso tramite la sua versione social aiuta anche a conoscere persone nuove interessate ed incuriosite che prima vedevano il museo come un posto a tratti noioso, e che adesso invece rivalutano i luoghi artistici e vogliono saperne di più.”

Museo virtuale e museo fisico andranno quindi mano mano coesistendo. La vera novità però sono i profili come quello di Alice che vogliono comunicare l’arte e la cultura in maniera semplice, non più elitario e difficile da raggiungere.

“La cultura è sexy, non più snob. Comprenderla vuol dire avere tanta curiosità, impegnarsi e formarsi in merito, ma già approcciarsi con mentalità aperta e visibilmente innamorata del settore fa la differenza. Voglio rendere l’arte alla portata di tutti e giocare con la curiosità delle persone. Spero che il tutto si evolva ed incentivi le persone a saperne sempre di più.”