Oggi intervisto Silvia Fucci. Silvia è una blogger e s’intende di musica – potete seguirla sul suo profilo IG @lacassettina99.

Il blog è legato al progetto Caroline Records, che si occupa di promozione musicale. Ancora una volta da una donna, nasce un progetto creativo diverso e curioso. Scopriamolo insieme.
Dove nasce Caroline Records?
“L’idea del blog “Caroline Records” nasce nel 2013 – racconta Silvia. Durante un viaggio a Dublino con la mia altra metà musicale, Francesca, gironzolando per la città, rimanemmo colpite da un vecchio negozio sfitto di musica, pieno di raccoglitori con dentro cassettine mezze rotte e polverose e qualche vinile abbandonato. L’insegna malridotta recitava “CAROLINE RECORDS”, ci colpì subito.”

Silvia e Francesca si sono innamorate di un nome scritto su un muro ed hanno deciso di usarlo per un loro progetto musicale. Nel 2017 nasce poi il blog. Il cuore è un’intervista di dieci domande standard che chiedono agli intervistati di turno i propri gusti musicali, gli ascolti che li hanno resi quello che sono.
“Ci piace conoscere e far conoscere le persone attraverso la loro musica preferita, come quando da piccoli creavamo cassette ad hoc per parenti, amici o fidanzati, scegliendo con cura i pezzi e il loro ordine. Ciò che ascoltiamo dice molto di noi. La musica su Caroline Records suona anche attraverso Illustrazioni, fotografie, report di live, video musicali, nuove uscite, vecchie glorie. Cerchiamo di creare un luogo dove a parlare di musica siano proprio coloro che la musica non solo la fanno, ma la ascoltano e che dalla musica si fanno ispirare.”
E dato che dalla musica che ascoltiamo si capisce molto di quello che siamo, della nostra storia e di ciò che ci piace. Silvia, qual’è la tua canzone preferita?

“Aaaah domanda difficilissima, mai farla ad un/a malata di musica, è praticamente impossibile scegliere. Se proprio devo, allora l’unica che posso dire è “A day in the life” dei Beatles. Per la melodia, per la composizione della forma canzone, per la produzione magistrale di George Martin, perché la voce di John è profonda e perfetta, perché una parte la canta Paul e sembra parlare di tutt’altro ma alla fine tutto torna, perché sottolinea perfettamente come riuscivano a leggere una notizia da qualche parte e trasformarla in qualcosa di più, ma soprattutto per il crescendo caotico che porta ogni strumento a suonare fino alla nota più alta e poi di colpo: l’estasi.”
Caroline Records è la musica che accompagna
La musica è il fil rouge che conduce e accompagna le nostre vite. Molto spesso è legata al mero intrattenimento, magari usata di sottofondo per regalare atmosfera a posti o situazioni che senza musica non rimarrebbero nella nostra mente.
“Per molti la musica è molto di più. Per tantissime persone è un’ancora di salvataggio che ti ferma quando vaghi in acque tormentate. La musica può essere un caldo abbraccio che ti culla nel momento del bisogno. Riesce a risollevarti lo spirito sempre!”
Durante periodi difficili come questo della pandemia, soprattutto durante il lock down stretto che abbiamo vissuto, in molti hanno capito il senso delle parole di Silvia e il blog Caroline Records ha dato la possibilità a moltissimi artisti di farsi sentire.
“In Italia, quello del lock down se non ci fossero stati la musica, i film, i libri, sarebbe stato un periodo ancora più buio. Spesso la musica viene bistrattata: non viene valorizzata nel migliore dei modi. Parlo soprattutto della musica live, di cui sento una mancanza profonda e infinita. In Italia ci si dimentica spesso della sua importanza, ma appena ci sentiamo a terra è il nostro primo pensiero: ascoltare la musica ci rende liberi anche se costretti nelle mura di casa.”
All’estero la musica è più incentivata
“Si, in molti paesi esteri i governi, o ancora molte associazioni di musicisti, si sono organizzati per trovare fondi da destinare a locali che hanno fatto la storia della musica live.”
Purtroppo in Italia le cose sono molto diverse.
“Qua, ahimè, almeno per ora non è successo. Ho molti amici che vivono di questo (non solo di musica, ma anche di teatro, etc.) e non sentirsi ascoltati o non veder riconosciuto l’impegno profuso per il benessere di tutti è svilente e molto triste. Spero proprio che prima o poi anche l’Italia riconoscerà l’essenzialità della musica e di tutte le arti e le supporterà al meglio.”
Musica e Arti come bene primario
Come lo sport, anche la musica, il teatro, il cinema, le arti in genere, sono un bene primario che purtroppo viene guardato come l’ultimo della lista da salvaguardare.
Non si dà il giusto valore alle cose. In un’ottica di riuso creativo delle cose, perché continuare a comprare oggetti materiali, quando forse la cosa di cui abbiamo maggiormente bisogno sono esperienze da vivere per essere poi mantenute indelebili nei nostri ricordi, come ascoltare della buona musica?
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